Il risiko bancario riguarda anche milioni di piccoli risparmiatori e clienti, che meritano attenzione e tutela in ogni fase delle operazioni straordinarie in corso. Senza entrare nel merito dei singoli deal, Letizia Giorgianni, membro della Commissione Finanze della Camera ed esponente di FdI, sottolinea l’importanza di non limitare il dibattito agli assetti azionari e ai vertici dei consigli di amministrazione, ma di considerare anche le ricadute concrete per cittadini e imprese. E racconta cosa stanno facendo governo e Parlamento per sostenere le fasce più fragili.
Il settore bancario italiano è in fermento, sei operazioni straordinarie in corso che potrebbero mutare il settore. Vede fronti di cui preoccuparsi?
"Le operazioni in corso avvengono sotto la regia della Presidenza del Consiglio e del Mef, che ne valutano impatti e prospettive. Personalmente ritengo importante che il dibattito non trascuri le ricadute concrete su milioni di risparmiatori e clienti bancari, spesso coinvolti – anche indirettamente – da queste trasformazioni. Fondamentale che, accanto agli equilibri azionari, si tenga sempre alta l’attenzione sulla tutela di cittadini e imprese, soprattutto quelle più piccole. In queste settimane, in Parlamento, si stanno promuovendo regole e strumenti di protezione".
Il governo ha al centro dell’agenda economica il sostegno alle fasce più fragili. Quale visione dietro queste scelte?
"Una politica di coesione deve essere anche sociale. Non si tratta solo di bilanci e conti pubblici, ma di non lasciare indietro nessuno. Abbiamo tagliato il cuneo fiscale per le imprese più solide nelle scelte di lungo termine, soprattutto se con redditi medio-bassi. Abbiamo potenziato detassazioni su premi di produttività, welfare aziendale e fringe benefit. È una scelta di giustizia sociale: sostenere chi produce e i vulnerabili".
Tra le misure più innovative c’è il Fondo per l’Esdebitazione degli incapienti. Cos’è?
"È uno strumento che ho fortemente voluto per aiutare chi è schiacciato dai debiti e non ha risorse per ripartire. La legge sull’esdebitazione esisteva già, ma per molti era inaccessibile: spesso chi è in grave difficoltà non può permettersi nemmeno un avvocato per avviare le procedure. Con il Fondo, lo Stato copre questi costi, offrendo una seconda possibilità a chi è in ginocchio. È una misura di dignità per evitare che il debito diventi una condanna a vita".
Altro tema caldo è la lotta alle truffe digitali. Quali novità ha introdotto?
"Le truffe online sono in aumento, colpiscono soprattutto anziani e fasce fragili. Ho proposto un emendamento, poi approvato, che introduce la truffa digitale come reato distinto nel codice penale, con pene più severe. In caso di condanna, scatta la confisca obbligatoria di dispositivi e beni legati al reato, inclusi i profitti illeciti o beni di pari valore".
Sul caro bollette il governo ha confermato il bonus sociale…
"Il bonus sociale per l’energia è cruciale per proteggere famiglie in difficoltà, e il governo lo ha confermato con forza. Io ho contribuito con un emendamento al decreto Bollette che riconosce ufficialmente l’utility manager, professionista certificato che aiuta cittadini e PMI a navigare nel complesso mercato dell’energia. Una tutela concreta per chi rischia di cadere in offerte poco trasparenti".
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